I giorni della Medusa
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Contrabbando dettati rugosi nella ricerca
insaziabile
di sofferenza,
nei barbarismi sovente distorti da cenci di suono.
I miei versi palustri amano l'orgoglio del
corpo,
la nausea del rito comune, i sentieri battuti, il sepolcreto della mezzanotte profonda.
Mi perdono la carestia d'anni grassi
contandomi
l'assenza di vertebre, riporto alla somma lo zero possente computato in mezze maniche da medusa che (s)veste la vita. (Donatella Maino)
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