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Poeta
Sei nettare sputato in
arnie saccheggiate,
millantate in cento fossili d'ambra. Foresta di membra spezzate in rami di mani che s'intrecciano venose nel verso, nel gemito, nel fascino capillare, costruito, ordito, erudito: diaspora di parole che evaporano in nubi cicliche, fra perifrasi e ceppi condizionati da codici ornati d'Assemblee compiante. Comprometti la relatività del carteggio e come acrobata volteggi in aria cercando l'appiglio. Che io sia fratello al fratello, che io sia null'altro che quello che sono: piccola ape operaia spaiata d'ali. Donatella
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