La
città è ormai indissolubilmente legata alla
figura di San Padre Pio ed al Santo deve la sua
fama attuale. L’umile fraticello conserva
intatta la sua carica spirituale a tanti anni
dalla sua morte e il suo maggior miracolo,
innegabile anche per i più scettici, è lì sotto
gli occhi di tutti: La Casa Sollievo della
Sofferenza fiore all’occhiello della sanità
privata italiana, all’avanguardia nella ricerca
e nella
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cura delle malattie. Ed alla
sua figura sono legate opere
architettoniche di grande
rilievo come la monumentale Via
Crucis, ma anche la piccola
Cappella di Santa Maria delle
Grazie dove la presenza del
Frate raccolto in preghiera
davanti all’altare è ancora
sentita dai tanti fedeli che
affollano quotidianamente il
Convento dei Cappuccini. Sono
stati ultimati i lavori della
nuova Chiesa del convento,
progettata dall’architetto Renzo
Piano, che può accogliere circa
10.000 fedeli in una struttura
grandiosa e semplice, come fu la
spiritualità e santità del Santo
di Pietrelcina. Da vedere: La
Monumentale Via Crucis con la
statua bronzea del Santo
realizzata da Francesco Messina,
il complesso del Convento dei
Cappuccini
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ed il
plastico della Nuova Chiesa in costruzione, i
reperti archeologici dell’antico Borgo Sant’Egidio
e di La Curvara.
Monte Sant'Angelo
Riprendendo la nostra escursione ci rechiamo in
un caratteristico centro Garganico, Monte Sant'Angelo
a 843 metri d'altitudine, ai margini della
foresta Umbra, è situato in una posizione
panoramica su uno sperone meridionale del
promontorio con la vista sul tavoliere e sul
golfo di Manfredonia. Da Foggia dista 54 Km, e
da Manfredonia 15 Km. Una località piena di
fascino sia per la spiritualità che emana sia
per la storia che è scritta tra le sue mura,
centro frequentatissimo nel medioevo da
pellegrini e da crociati pronti a recarsi in
terra Santa, tradizione rimasta nei secoli fino
ai nostri giorni.
Il
santuario di San Michele Arcangelo, che fu
realizzato nella grotta dove tra il 490 ed il
493 avvenne l'apparizione dell'Arcangelo ad un
pastore, costituì il perno attorno al quale si
sviluppò l'abitato sin dal V sec.. Diverrà il
"santuario nazionale" dei Longobardi e nel corso
dei secoli vedrà illustri pellegrini, papi,
santi e sovrani. All'esterno del santuario si
erge un imponente campanile, di forma
ottagonale, costruito nel 1274 su commissione di
Carlo I D'Angiò, modellato secondo lo schema e
le proporzioni delle torri di Castel del Monte.
Il santuario presenta all'esterno un doppio
portale gotico (la parte sinistra è
un'imitazione ottocentesca di quella di destra
che è del trecento) in cui si apre l'accesso a
cinque rampe di scale che si sprofondano nella
roccia per condurre all'atrio interno della
chiesa con portale romanico provvisto di porte
bronzee realizzate a Costantinopoli nel 1076
donate dal nobile amalfitano Pantaleone III.
All'interno ad una navata con volte ogivali
della chiesa è collegato (sul lato destro) la
grotta del santuario primitivo, ricco d'opere
d'arte, tra queste la statua marmorea
dell'arcangelo è attribuita ad Andrea Sansovino
(XVI) e la sedia episcopale marmorea del XII
sec., su due leoni accovacciati. Sulla sinistra
dell'altare dell'Arcangelo si trova l'altare
della Madonna, con tre sculture in pietra sulla
parete: la Trinità del XI sec., la Madonna delle
Grazie e S. Matteo.
Nel
museo sito all'interno del santuario sono
presenti alcuni reperti di frammenti scultorei
rinvenuti dagli scavi e dalle varie campagne di
restauri effettuati nella basilica di san
Michele, altri reperti provengono dalla vicina
Abbazia di Santa Maria di Pulsano. Di
particolare interesse i resti dell'ambone
(1041), scolpito dall'arcidiacono Acceptus (il
più antico scultore romanico pugliese di cui si
conosca il nome, a lui è stato attribuito anche
il leggio e l'ambone della Cattedrale di Canosa
di Puglia), composto dal leggio, dall'aquila e
dai capitelli. Del sec. XII sono i resti della
poco lontana chiesa di S. Pietro, che contiene
la cosiddetta Tomba di Rotari (Re Longobardo),
forse un antico battistero romanico, con uno
splendido portale finemente scolpito. Il sole è
tramontato da un pezzo e noi ci rimettiamo in
viaggio verso casa stanchi ma soddisfatti di
questa lunga escursione nelle Puglie. Si
riprende l'autostrada e si arriva a Chieti che è
notte fonda. |