si
evince dall'intenso processo di urbanizzazione
cui il centro fu sottoposto dai Romani nel corso
del I secolo a.C. Infatti la città, edificata
dai Vestini, vanta numerose strutture legate
alla vita pubblica e al culto. Sebbene oggetto
di spoliazioni, soprattutto in epoca medievale,
l'area di Peltuinum, ubicata su un pianoro nei
pressi di Prata d'Ansidonia, mette in bella
mostra i suoi tesori: il tempio di Apollo, il
teatro e la cinta muraria. Edificate durante
l'Impero di Augusto, le
mura, di cui è possibile
ammirare soltanto alcuni tratti, hanno
conservato la porta di accesso occidentale e i
bastioni turriti deputati alla sua protezione.
Dall'ingresso si raggiunge la piazza che,
situata nella zona sud, è occupata dai resti di
un edificio con ogni probabilità dedicato al
culto pastorale di Apollo. I basamenti del
colonnato rinvenuti lungo il perimetro della
zona sacra hanno consentito di ipotizzare la
presenza di un porticato che cingeva l'edificio.
Al di sotto del tempio, sulla collina che
degrada, sorge invece il teatro di epoca
augustea.
Abbazia di Santa Maria Assunta
Proseguendo nella nostra visita si arriva alla
chiesa di Santa Maria Dell'Assunta. L'abbazia di
Santa Maria Assunta, nascosta tra gli alberi
poco fuori Bominaco, insieme all'oratorio,
faceva parte del centro dei Monaci Benedettini
di Momenaco, già esistente nel X sec. Fondata,
secondo la tradizione, nel 1001 da Odorisio,
figlio di Bernardo di Valva, questa abbazia è
uno dei capolavori dell'architettura romanica
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abruzzese. Le tre significative
absidi visibili nella parte
posteriore della chiesa, sono
tra le più caratteristiche del
tempo. L'interno è diviso in tre
navate da sette arcate e
conserva elementi di notevole
pregio artistico: la cattedra,
l'altare ed il ciborio, il
candelabro pasquale, l'ambone e
ciò che rimane dei preziosi
affreschi. La chiesa è molto
ricercata per i matrimoni che le
coppie locali e non vi vengono a
celebrare . |
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Ruderi del Castello
Di
fronte alla chiesa, inerpicandosi per un
sentiero scosceso si arriva ai ruderi di un
Castello che fu costruito probabilmente nel XIII
secolo per difendere il Monastero di Momenaco e
gli abitanti del
villaggio. L'attuale torre di avvistamento
risale al XV secolo e fu costruita dai
Fioravanti, conti di Forfona. Il papa Martino V
concesse a questa nobile famiglia il patronato
sull'abbazia di Bominaco, dal momento che
avevano contribuito alla sconfitta di
Fortebraccio durante la battaglia del 1424,
salvando, in questo modo, lo Stato della Chiesa
dall'invasione.
Chiesa di San Pellegrino
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Proseguendo nella nostra
escursione ci rechiamo poi a
visitare la chiesa di San
Pellegrino. All'interno è
visibile una serie di
affreschi duecenteschi, opera di
tre diversi autori. L'oratorio
di San Pellegrino, era riservato
alla liturgia del Monastero
benedettino. Secondo la
tradizione, la chiesa fu fondata
da Carlo Magno che, come
riportato in un documento della
fine del VIII secolo, mentre si
trovava in Abruzzo, a Settefonti,
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vicino all'antica città romana di Peltuinum,
vide in sogno un pellegrino che gli raccomandò
di completare una chiesa in onore di San
Pellegrino, il martire Cristiano più venerato
della zona. Così Carlo Magno concesse vaste
terre all'abbazia di Farfa, ed i Monaci
benedettini incominciarono a costruire il
monastero di Momenaco. Si dice che il corpo del
Santo sia sepolto sotto una pietra, posta sul
lato destro dell'altare. L'esterno è molto
semplice, irregolare, tipico di una architettura
quasi primitiva. L'interno, d'altro canto, è
unico grazie alla presenza di meravigliosi
affreschi che ricoprono completamente la volta e
le pareti, per più di 470 metri quadrati. I due
"plutei" al centro della Chiesa, raffiguranti
rispettivamente un drago ed un griffin, dividono
l'ambiente in due settori separati come nelle
prime chiese cristiane: una per i battezzati e
l'altra per i catecumeni. Gli affreschi
dell'Oratorio rappresentano, in quattro cicli,
episodi di storia sacra: L'Infanzia di Cristo,
La Passione, Il Giudizio Finale, la vita di San
Pellegrino.
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